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Pannello solare termico a circolazione forzata

I Pannelli solari, presenti in varie tipologie a seconda delle necessità e dei fabbisogni, possono presentare una differenza anche nella tipologia di circolazione utilizzata. A seconda che il liquido termoconvettore venga spinto all’interno dell’impianto termico da leggi fisiche naturali o da una struttura elettrica, si parlerà di circolazione naturale o di circolazione forzata. Vediamole nel dettaglio.

Questo sistema, come il nome fa intuire, richiede l’utilizzo di una pompa che trasporti il liquido dal pannello allo scambiatore. All’interno del pannello vi è un  termosensore in grado di rilevare la temperatura del liquido presente nel pannello e far partire la pompa solo nel caso in cui l’acqua abbia raggiunto una certa temperatura. La pompa, quindi, spingerà il fluido verso il serbatoio dove avverrà lo scambio. Grazie a questa soluzione elettrica non vi sono vincoli per la posizione del serbatoio, che non deve obbligatoriamente trovarsi in posizione più elevata rispetto al pannello.
La velocità di scorrimento del fluido termovettore è un altro fattore importante da prendere in considerazione nella scelta del pannello a circolazione forzata. Più grande è la velocità del fluido, maggiore sarà lo scambio di calore con l’acqua sanitaria e, di conseguenza, maggiore sarà anche il rendimento del pannello solare stesso.
Molto spesso in questi sistemi termici a circolazione forzata è presente anche una resistenza elettrica adibita a due scopi principali: poter riscaldare l’acqua nell’eventualità l’insolazione non sia stata sufficiente oppure per pre-riscaldare l’acqua dell’impianto di riscaldamento domestico (nell’eventualità si sia deciso di utilizzare il pannello solare anche con questo fine).

1 Commento »

Un commento to “Pannello solare termico a circolazione forzata”

  1. Roberto Ariu Scrive:
    Giugno 18th, 2009 alle 2:20 pm

    Mi è stato detto che i pannelli a superficie piana riscaldano a temp inferiori lacqua, d’estate, rispetto a quelli a tubbi sottovioto, ma, a differenza di questi, rendono maggiormente in inverno: è vero? Se si, come si spiega questo “paradosso”?
    Grazie