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Il pannello solare (impianto termico)

Il pannello solare è lo strumento che riceve l’energia solare ed è in grado di trasferire il calore acquisito, attraverso una serie di strutture presenti all’interno dell’impianto, all’acqua sanitaria riscaldandola.  Questo è una struttura a superficie piana al cui interno sono presenti una serie di lamine disposte a mo di radiatore nel cui interno circola un liquido. Le lamine sono di solite ricoperte di lacca nera che ha lo scopo di attirare e trattenere i raggi del sole, assicurandone la trasformazione da radiazione solare a calore.  Le lamine devono quindi essere realizzate con un materiale ad alto coefficiente di assorbimento (per intrappolare più calore possibile) e possedere una ridotta emissività nell’infrarosso per ridurre le dispersioni termiche, un effetto del tutto naturale.
In alcuni casi le lastre possono essere in vetro temperato a basso contenuto di piombo per un rispetto totale dell’ambiente. I vetri che ricoprono il pannello di solito vengono scelti fra quelli non riflettenti di modo che non vi sia dispersione di calore. Questo è un fattore importante nella realizzazione del pannello in quanto è assolutamente  necessario che la dispersione del calore sia davvero minima. Ogni “grammo” di calore diventa importante, in modo particolare d’inverno (quando l’insolazione raggiunge gradi minimi) o nelle zone non troppo soleggiate, come il nord. In questo modo vi è un’ottimizzazione del calore raccolto dal pannello e uno sfruttamento totale delle proprie capacità.
Fra una lamina e l’altra (che raccolgono il calore) sono presenti dei tubi (circuito idraulico primario) nel quale circola un liquido termovettore che raccoglie il calore incamerato dalle lamine.  Il liquido scaldato viene spinto verso un apparato per lo scambio di energia laddove viene rilasciato il calore e ritorna nuovamente verso il pannello per essere scaldato ancora una volta. E così via in maniera circolare.
Per potenziare ancora di più la capacità di assorbire calore, oltre alla scelta di vetri non riflettenti, viene impiegato della fibra di vetro oppure (a seconda delle ditte produttrici) del poliuretano espanso privo di CFC (decisamente dannosi per l’ambiente) che fungono da vero e proprio isolante termico. La parte posteriore è chiusa da una scocca in lamiera e una cornice di alluminio gli dà robustezza e stabilità.
Le dimensioni del pannello, a differenza di quanto non pensi la maggior parte delle persone, non dipende affatto dall’ampiezza della casa, bensì dal numero di persone che costituiscono il nucleo abitativo. Poiché è concepito ed utilizzato per riscaldare l’acqua sanitaria, il pannello va calibrato in base all’uso di acqua sanitaria consumata dagli abitanti dell’edificio. In genere, un pannello di 2-3 m2 è sufficiente per un nucleo abitativo di 3-5 persone. Sebbene il fabbisogno diario di acqua calda sanitaria è stato stimato a circa 30-50 litri, sarebbe opportuno considerare una quantità pari a 70-120 litri procapite, per ammortizzare eventuali consumi in eccesso (anche se dipende dalle abitudini personali). Se il consumo di acqua sanitaria viene considerato per l’anno solare intero (inclusi i mesi invernali) sarebbe saggio considerare un’ampiezza del pannello un po’ più grande rispetto alle misure consigliate (e quindi una maggiore produzione di acqua calda) per arginare il deficit di insolazione durante i mesi inverali o le giornate piovose.

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